Cookie Consent by Free Privacy Policy website La compagnia MK alle serate conclusive del festival di danza Milanoltre al Teatro Elfo Puccini
ottobre 02, 2015 - MilanOltre

La compagnia MK alle serate conclusive del festival di danza Milanoltre al Teatro Elfo Puccini

MK/ MICHELE DI STEFANO. Fondata nel 1999 da Michele Di Stefano e Biagio Caravano, MK è una formazione indipendente che indaga il mondo attraverso performance, coreografia e ricerca sonora, cercando di mettere sempre in crisi ciò che èconsolidato. Un lavoro di ricerca corporea, proiettato in ambito internazionale.
Tra le produzioni recenti Il giro del mondo in 80 giorni, Quattro danze coloniali viste da vicino e Grand Tour, insieme a Robinson, esplorazioni coreografiche in bilico tra paesaggio puro e ricostruzione tormentata dell’esotico. Nel 2015 vengono creati diversi lavori installativi e ambientali (SUB festival Uovo Milano; Fronterizo a Live Arts week, Bologna) in collaborazione con artisti e studiosi di altre discipline.
Michele Di Stefano, coreografo e performer, proveniente dalla scena musicale punk-new wave degli anni Ottanta, riceve nel 2014 il Leone d’Argento per la danza della Biennale di Venezia.
Nel 2015 debutta con due lavori commissionati da Aterballetto e dalla Korean National Contemporary Dance Company.
Artista eclettico ed esplosivo, nel 2012 scrive con Margherita Morgantin Agenti autonomi e sistemi multiagente (i tipi di Quodlibet), un testo di istruzioni coreografiche e report meteorologici. MK è una delle cinque formazioni alle quali è dedicato il libro Corpo sottile. Uno sguardo sulla nuova coreografia europea (UbuLibri, Milano 03).


FOCUS ITALIA _ Mk
5 ottobre | sala Fassbinder ore 21.00
Compagnia MK

S U B .IV
coreografia e interpretazione Roberta Mosca
istruzioni coreografiche Michele Di Stefano
musica Lorenzo Bianchi Hoesch
produzione MK 2015 e Storie Milanesi Fondazione A. Pini/Uovo
con il sostegno di Live Arts Week
con il contributo MIBACT

H E Y
di mk e Sigourney Weaver
con Philippe Barbut, Biagio Caravano, Daniela Cattivelli, Michele Di Stefano, Laura Scarpini
contiene Hey di Sigourney Weaver (Biagio Caravano e Daniela Cattivelli)
musica Springbreakers, Wire, Madcon, Kitty ft. Riff Raff
disegno luci Roberto Cafaggini
coreografia Michele Di Stefano
organizzazione Carlotta Garlanda
una produzione mk 2015 in collaborazione con MilanOltre
progetto FRONTERIZO con il sostegno di Live Arts Week
con il contributo MIBACT
prima assoluta

Creare coreografie ai giorni nostri: S U B. IV è un progetto in progress, costruito attraverso un dialogo a distanza. Roberta Mosca, a lungo performer nella William Forsythe Company, è ideatrice e interprete d’eccezione di questa danza solitaria e sferica nata sulle istruzioni e informazioni coreografiche ricevute via e-mail da Michele di Stefano e sulla musica di Lorenzo Bianchi Hoesch. L’organismo così costruito si evolve gradualmente nel tempo, accumulando nuove informazioni, cancellandone altre, portando in scena un’evidenza corporea che ha bisogno del contatto ravvicinato con il pubblico per potersi allontanare da ogni metafora.
Il nuovo lavoro per il gruppo nasce dalla collaborazione con il duo Sigourney Weaver (Biagio Caravano e Daniela Cattivelli) e propone una serie di brani creati per offrire un paesaggio di pura serenità discorsiva, attraversato dalle posture di corpi messi davanti ad un microfono, corpi nell’attimo della presa di parola, nel momento dell’attacco del movimento.
L’accesso all’incontro come discorso. E canto. Tutto ciò che è nello spazio è intersecato e sovrapposto, detto ed esposto. I luoghi sono creati dalla relazione e dall’abbondanza., da un senso di arrotondamento della conversazione che sembra riferirsi stranamente alla curvatura della terra. Abitiamo su un globo, ma non dentro di esso. E’ necessario spostarsi in continuazione e prendere parola ovunque.
Roberta Mosca, dancer with the William Forsythe Company, creates and performs SUB. IV, a piece conceived on the basis of choreographic and musical instructions received by e-mail. The second creation, a premiere, inaugurates a path of performances conceived to offer a landscape of pure mathematical serenity, through postures which reject the definition of the border.


Prima assoluta
6 ottobre | sala Fassbinder ore 20.30 + 21.30
Compagnia Mk

Giuda
coreografia Michele Di Stefano
musica e audio Lorenzo Bianchi Hoesch
interpreti Biagio Caravano e Giovanni Franzoni
produzione mk 2014
in collaborazione con LEM International – Silentsystem
riallestimento della performance Giuda una produzione mk 2010 Nuovo Teatro Nuovo / Fondazione Campania dei Festival / Napoli Teatro Festival Italia in collaborazione con Teatro Stabile Napoli
prima nazionale

Performer e spettatore uniti nella visione e isolati nell’ascolto. Il pubblico, dotato di cuffie audio, fruisce individualmente un paesaggio sonoro composto da Lorenzo Bianchi Hoesch che sembra anticipare, sottolineare o irridere le azioni del performer, che agisce in realtà nel silenzio più assoluto. Il protagonista si trova immerso in una lotta contro il tempo che lo condanna alla ripetizione. Aggrappato al momento che precede ogni azione, egli è come un portiere che, nello spogliatoio prima della partita, prefigura ciò che il suo corpo dovrà sforzarsi di compiere.
Vittima e carnefice del meccanismo entro il quale è coinvolto suo malgrado, il suo problema è semmai la gestione della cronologia, la creazione di ciò che è stato già deciso, nell’anticipo e nel ritardo. Così la ripetizione può essere una possibilità nel dramma della performance. Commissionato nel 2010 da Antonio Latella per il Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, riallestito all’ICI Berlin Institute for Cultural Inquiry, èproposto a MilanOltre in una versione inedita che vede in scena Biagio Caravano e Giovanni Franzoni.

Performer and audience linked in vision and separated in listening. The audience, equipped with headphones, listen individually to a soundscape that seems to anticipate, highlight or deride the actions of the performer, actually dancing in absolute silence.


7 ottobre | sala Shakespeare ore 21.00
Compagnia MK

Robinson
coreografia Michele Di Stefano
musica Lorenzo Bianchi Hoesch
interpreti Philippe Barbut, Biagio Caravano, Francesco Saverio Cavaliere, Marta Ciappina, Andrea Dionisi, Laura Scarpini
set e immagini Luca Trevisani
luci Roberto Cafaggini
assistenza scenica Davide Clementi
organizzazione Anna Damiani, Valeria Daniele
promozione PAV/Diagonale artistica
web Biagio Caravano
produzione mk 2014, Teatro di Roma
in collaborazione con Comune di Montalto di Castro e Atcl con il contributo MiBACT
durata 55’
senza intervallo

Lasciarsi alle spalle l’immaginario post-coloniale di Defoe per disegnare, come nel romanzo Venerdì o il limbo del Pacifico di Michel Tournier, un Robinson che si perde nel paesaggio fin quando l’incontro con l’altro lo spinge ad una totale reinvenzione di se stesso.
L’isola non è più il luogo dove misurare tutto ciò che è misurabile, ma diventa il luogo della metamorfosi. Un’immersione del naufrago nell’incomprensibile, che è necessaria alla trasformazione.
La danza, allo stesso modo, cerca di tenere sempre vivo il momento cruciale dell’incontro, che rende possibile l’ideazione di un accordo nuovo tra i corpi. Immerso nel set di Luca Trevisani e nei suoni di Lorenzo Bianchi Hoesch che sottolineano la sospensione, lo spazio abitato
da Robinson è lo spazio che nasce quando si decide di uscire da se stessi per abitare il mondo, un altrove. Ovunque.

Rather than rebuilding civilization, this Robinson gets lost in a landscape without human beings, until the meeting with another being pushes him to the total reinvention of himself.
The space inhabited by Robinson is the one that arises when you decide to go out of yourself
to live in the world, elsewhere. Anywhere.